Eccomi qui di ritorno da un Week End di fuoco passato a girovagare in lungo e in largo per la penisola a bordo della punto del buon Richter.. quella che vado a scrivere non é tanto la recensione di un evento, quanto una serie di impressioni personali in merito ai concerti di due band "leggendarie" che seguo da parecchio tempo, e la descrizione di alcuni eventi!
Si parte il sabato mattina alle 05.30 dopo una nottata a due con dj Virus sulla consolle del Black Circus di Milano, la stanchezza si fa sentire ma la voglia di vedere i Clock DVA è tanta..
Tappa a Bologna giusto il tempo di una mini visita alla città e si risale in macchina alla volta di Rimini, sede del Moonlight Festival 2011.
Vi risparmio il racconto della bellissima dormita di due ore in albergo per passare direttamente all'arrivo al Velvet Club, l'area concerti del Festival.
La prima impressione é ottima, il locale é ampio ed ha una personalità tutta sua molto spiccata, l'arredamento molto vintage lo rende davvero accogliente e desta l'attenzione dei più.
Hamburger al volo chiaccherate con svariati amici da ogni dove, parecchie bevute (anche troppe rispetto al pasto, unico della giornata) e poi di corsa ai concerti, i Beauty of Gemina, già visti al Castle Party (PL) nel 2010, non sono entusiasmanti, difatti decido di risalire per vedere l'area merchandise dopo che il jack del chitarrista si sgancia e lui imperterrito continua a schitarrare.. :D
Ennesima bevuta e giù per il motivo portante del mio viaggio a Rimini, il concerto dei CLOCK DVA, sono stato caricato a dovere da parecchi amici accorsi al loro concerto a Lipsia, che mi hanno descritto uno spettacolo senza pari, sia musicalmente, che scenograficamente, insomma un mix onirico e "fetumescente" così come ci si aspetta da una band di questa portata..
Parte la base e dopo poco sale la band sul palco, proiezioni di massimo interesse e inizio folgorante, peccato che il susseguirsi del concerto sia molto statico e a tratti noioso, vi assicuro che questi due aggettivi sono l'ultima cosa che avrei voluto usare in questo report, ma purtroppo corrispondono a verità.. Unico vero momento di ballo e di emozione su Fractal-9 dove però arrivano parecchie stonate di Jane Radion Newton (moglie del fondatore della band e menbro attuale dei C.Dva) a farmi storcere il naso..
Nel complesso un buon concerto, anche se l'aspettativa creatasi ha fatto si che la sensazione prevalente a fine concerto nella mia persona fosse di delusione.
Altro giro altra bevuta e si torna a prendere i posti per vedere il concerto dei D.A.F., ci tengo a sottolineare che la paura del caldo dovuta all'essere in un locale al chiuso ad agosto é stata completamente sfatata, visto che a fine serata la frescura era tale che nonostante il tasso alcolico, una camicia a maniche lunghe poteva rivelarsi veramente utile...
Il Dj set prima (e anche dopo) il concerto dei DAF mi ha lasciato un pochino interdetto, visto che per un motivo da assodare é stata messa sia in pre che in post "Der Mussolini", ma a parte questo episodio, gran concerto soprattutto dell'informissimo Robert Gòrl che nonostante i "quasi 60" ha saltellato a destra e a manca come un forsennato da inizio a fine, rovesciando sulla propria testa e sul pubblico quantità epiche di acqua, e sfoggiando una voce pulita e perfetta, tale e quale a quella incisa sui dischi 30 anni fa... Bella la soluzione della batteria acustica con il suono super secco, quando li avevo visti in passato avevano optato per il "DJ" con le basi che non era stato male ma rendeva il tutto più "fermo", la batteria invece da un tono vivace al palco e il drummer é un vero e proprio metronomo.
Unico appunto, superati i 40 minuti di concerto la monotonia delle melodie si fa sentire, fortunatamente la scelta dei brani, la presenza scenica e l'esperienza di Robert sanno fare la loro per trattenere il pubblico in Dancefloor.
Finiti i concerti sono partiti i Dj set, a causa delle chiacchere infinite (sono un logorroico nato) non sono riuscito a seguire tutti i Djs, apprezzabilissimi a mio parere René di Milano, che però ho visto in una sala molto piccola, che forse era l'unico anfratto particolarmente caldo del locale e Slimer che mi ha fatto ballare per una buona mezz'ora con classiconi alternati a brani di estrazione techno hardcore davvero ritmati e perfetti per la dancefloor...
Non ho particolarmente apprezzato invece la sala grande (ma ci sono stato veramente poco) verso le 03.00 troppi classiconi uno dietro all'altro, da Love Like Blood, ai The Cure..
Nota molto piacevole l'allestimento fotografico, il "MOONLIGHT CUBE" se non erro, che ho trovato molto originale e spero abbia modo di evolversi per le prossime edizioni del Festival.
Sono ripartito alla volta di Milano per suonare all'ennesima serata, con in bocca un pò d'amaro per non essere rimasto a vedere la performance dei Rosa Crus e dei Go Flamingo, sicuramente ci sarà modo di rifarsi, o almeno si spera!
Insomma in conclusione un'ottima serata, musica eccellente e compagnia perfetta, voto personale alla giornata due del Moonlight sicuramente positivo!
;)
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